Titolo Proprio: Frontespizio illustrato
Autore: Francisco Heylan
Tipologia: Sculptor
Identificativo: 12 et 13 [2] 34.1
Collocazione: frontespizio
Classificazione: Bibbia, Teologia, Religioni
IconClass:
Datazione Certa: 1615
Tecnica: Calcografia
Tecnica calcografica: Bulino
Dimensioni (altezza x base, centimetri): 27 x 17,5
Tag: salceda, monte celia, vergine, granada

Descrizione:

Nei primi due libri di Historia del Monte Celia de Nuestra Señora de la Salceda viene descritta la storia del Monte Celia, la nascita del monastero, le apparizioni della Madonna di Salceda ed i relativi miracoli a lei attribuiti. Il convento francescano di Nuestra Señora De Salceda sul Monte Celia, vicino Guadalajara, fondato da Padre Gonzales De Mendoza, fu inaugurato nel 1604, anno in cui ricevette anche la visita reale di Filippo III. Padre Pedro fornisce qualche indicazione sulla cronologia: nel 1610 si era conclusa la ricostruzione del monastero e della cappella delle reliquie, quindi i lavori proseguirono anche dopo la visita del Re. Visto che i lavori di ristrutturazione iniziarono intorno al 1600 e che Pedro aveva molti contatti con la corte, si potrebbe ipotizzare che il progetto venne realizzato dall’architetto reale Francisco de Mora (1522-1610). L’origine del convento si fa risalire ad una leggendaria apparizione. Nel 1236 due cavalieri dell’ordine di San Giovanni erano riusciti a salvarsi da un nubifragio grazie all’apparizione di un’immagine della Vergine sopra un salice. Sul luogo della miracolosa apparizione venne eretta una cappella, dove si cominciò a venerare questa immagine. Il monastero francescano originario venne fondato nel 1408 ad opera di Pedro de Villacreces che trasformò un eremo in un convento, in cui visse anche San Diego De Alcalà (1400-1463). Fino alla metà del Cinquecento il convento mantenne la sua originaria modestia poi il priore della Salceda sollecitò l’arcivescovo di Toledo a nominare una commissione che esaminasse i registri dei miracoli operati dall’immagine della Madonna. Alla fine del secondo libro ci sono i ritratti e una breve descrizione anagrafica degli arcivescovi di Granada a partire da San Cecilio fino a Padre Pedro stesso.
Nel terzo libro, Padre Pedro descrive dettagliatamente l’itinerario che i pellegrini avrebbero dovuto percorrere per arrivare alla chiesa e al convento della Salceda, composto da luoghi sacri, grotte, cappelle ed eremi. Nel quarto libro, il sacerdote si sofferma sulla vita di dieci santi le cui reliquie sono conservate nella Cappella e nel Sagrario della Chiesa della Salceda. Bisogna ricordare anche che Pedro Gonzales De Mendoza fu un convinto sostenitore dell'Immacolata Concezione. Nel 1615, in un clima di profondissime dispute sul tema, egli scrisse al Presidente del Consiglio di Castiglia per dichiarare e rivendicare la matrice spagnola del culto immacolista e attestò la sua devozione con un trattatto dedicato esplicitamente alla concezione di Maria.
Il frontespizio di questo libro è riccamente illustrato da Heylan che si firma con «F. Heylan me fecit Granata» in basso a destra. I due angioletti posizionati sopra la struttura architettonica reggono cartigli con la scritta «Porta caeli», che si riferisce al Monte Celia, il cui nome poteva essere interpretato come Monte del Cielo. Nella parte superiore del frontespizio appare il titolo del libro incorniciato da una decorazione con festoni di frutta retta da due angioletti. Nella parte centrale del frontespizio l’immagine della Madonna di Salceda sopra il salice, in riferimento al miracolo dei due cavalieri. Intorno a lei un’iscrizione presa dal salmo 42: «Ipsa me deduxerunt, et adducerunt in montem santum tuum, et in tabernacula tua» a cui la Vergine risponde come la sposa del Cantico dei Cantici «Sub umbra illius quem desideraveram sedi et fructus eius dulcis gutturi meo.». A sinistra della Madonna c’è la figura di San Diego di Alcalà. A destra potrebbe essere rappresentato San Giuliano di Cuenca, altro santo spagnolo vissuto nel XII secolo e di cui Alfonso de Villegas e Pedro De Ribadeneira scrissero le biografie cinquecentesche. Entrambi gli autori sono presenti nella sottoscansia. Dal frontespizio si evince anche che il libro è dedicato a Margherita d’Austria, figlia dell’imperatore Massimiliano II e Maria d’Austria. L’infanta assunse il nome di suor Margherita della Croce dopo essere entrata nel monastero delle carmelitane scalze di Madrid, nel 1585.


Bibliografia:
1) Pérez Galdeano Ana María, Francisco Heylan. Revisión biográfica del calcógrafo e impresor flamenco asentado en Andalucía, «Anales de Historia del Arte», Granada 2014, vol. 24, pp. 107-133. - (pp. 107-133.)
2) Pèrez Galdeano, Ana María, Ana Heylan: la primera burilista de ascendencia flamenca nacida en Andalucía, «Miradas», vol. 3, 2016, pp. 56-73. - (56-73)
3) Marías, Fernando, El verdadero Sacro Monte, de Granada a La Salceda: Don Pedro Gonzales de Mendoza, Obispo de Siguenza, y el Monte Celia, «Anuario del Departemento de Historia y teoria del Arte», Vol. IV, Madrid 1992, pp. 133-144. - (pp. 133-144.)
4) Prosperi, Adriano, L’Immacolata a Siviglia e La Fondazione Sacra Della Monarchia Spagnola in «Studi Storici», 47, n. 2 (2006), pp. 481–510. - (pp. 481–510)

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